Legal Process Outsourcing

 In LPO, News
Con LPO si intende il processo attraverso il quale si attribuisce a fornitori esterni la gestione di determinate attività di supporto alle funzioni legali,  prima svolte in seno allo studio di appartenenza. Le attività a cui tradizionalmente ci si riferisce sono quelle proprio degli studi legali per il disimpegno dei quali è necessaria una abilitazione professionale vera e propria (LPO) ovvero anche quelle per cui non è necessario possedere alcuna qualifica particolare o espressamente giuridica e che costituiscono la base delle attività di supporto e di contorno delle funzioni legali (LSO).
Attribuendo questa funzione ad agenzie esterne, spesso dislocate nei Paesi emergenti come l’India, le Filippine… è possibile non solo ottimizzare i tempi, ma anche standardizzare i processi legali esattamente come in qualunque altra attività che offra dei servizi facilmente reperibili sul mercato. In tal modo si  garantisce una continuità lavorativa, secondo la tecnica “follow the sun”, che distribuisce il carico lavorativo in diverse aree geografiche, mantenendo una copertura costante ventiquattro ore su ventiquattro.
La logica sottostante questa nuova pratica è che l’attività legale, al pari di qualsiasi altra attività commerciale, non sia altro che un normale servizio offerto al cliente, che prescinde da capacità particolari.
Pertanto, l’esigenza di offrire un buon servizio, efficace ad immediato ha fatto maturare la necessità di renderlo competitivo sotto un profilo economico, nella misura in cui affidare questi incarichi ad agenzie esterne, nei Paesi meno sviluppati, permette al cliente stesso, destinatario del servizio, di risparmiare fino all’80% del proprio denaro, in contrapposizione all’insourcing.
Pertanto, oltre al cost-saving che ne può derivare, anche numerosi altri vantaggi possono essere conseguiti con l’affermarsi della LPO, quali:
• la soddisfazione del cliente;
• la possibilità di concentrare il proprio team legale in attività a più elevato valore aggiunto “high added value”, focalizzando l’attenzione su attività che possano garantire un reale progresso all’azienda. Tutto ciò senza dover badare alle attività di contorno che gravano intorno alla figura del lawyer;
• ottimizzare i tempi di attività (delivery speed);
• operare una forma di scalabilità del personale, aumentando il volume del proprio staff grazie all’ausilio di fornitori esterni, solo quando le esigenze lo rendano necessario.
I vantaggi sopra descritti hanno comportato una rapida diffusione del fenomeno LPO a livello mondiale. Infatti, pur affondando le proprie radici in Inghilterra, si è presto affermata presso territori europei, americani e non solo. Ciò ha comportato un aumento della domanda di servizi in outsourcing da parte delle più note law firms internazionali, nei confronti di rinomate agenzie che forniscono LPO services ( CPA Global, Evalueserve, Integreon, Pangea3, MindQuest..), rendendo l’India il principale interlocutore dei Paesi ad elevato sviluppo economico.
Tuttavia, accanto al privilegio di snellire notevolmente gli ordinari passaggi dell’attività giuridica, si sono sviluppate non poche perplessità riguardo al rispetto della persona sul piano etico e morale.
A tal proposito, le prime obiezioni mosse verso la LPO riguardano proprio il rispetto della privacy del cliente. In che modo questa può essere garantita, se la documentazione viene trattata attraverso cloud computing services e tecnologie ITO (Information Technologies Outosurcing) di ultima generazione, potenzialmente accessibili a chiunque? La risposta trova la sua raison d’être nell’adozione di una giurisdizione molto stringente da parte dei Paesi orientali, destinatari di importanti informazioni. Essi, infatti,  stanno orientando la propria politica verso una maggiore protezione delle stesse documentazioni, anche nel rispetto del patto di servizio stipulato con la law firm e per la salvaguardia dello stesso cittadino.
Al contempo, a generare altra perplessità è stata l’eccessiva distanza culturale e geografica tra aree impegnate, che costituisce un ostacolo per la comunicazione e l’interpretazione delle esigenze del cliente. A tal proposito, la risposta pronta delle law firms ha portato ad elaborare un periodo di training, attraverso manager disposti a trasferirsi all’estero per istruire debitamente gli operatori. In tal modo è possibile fronteggiare il dialogo con terzi e gestire eventuali conflittualità adeguatamente, trasformando l’agenzia esterna in un’unità decentrata della società operante.
Inoltre, altro elemento di perplessità riguarda le differenze persistenti tra tradizioni giuridiche, che si confrontano in un ambito non ancora globalizzato e che non ha un background di riferimento che possa fornire delle linee-guida per orientarne lo sviluppo. A tal proposito, sembra che la giurisdizione internazionale si stia progressivamente orientando verso un’armonizzazione dei propri ordinamenti (per es: European Union Safe Harbor Guidelines) soprattutto in materia di protezione dei dati personali , per cui anche la tutela del cittadino e la volontà di colmare le lacune date da eventuali differenze risultano prioritarie.
Ad ogni modo, la letteratura si presenta piuttosto scarna a riguardo e ciò è dimostrato dal fatto che non si abbia ancora una chiara idea di cosa la LPO potrebbe rappresentare nella storia giuridica mondiale. Si assiste all’abbattimento di nuove frontiere attraverso un processo in fieri che non mostra segni di crisi. Tuttavia, le esperienze maturate, l’indice di gradimento dei clienti e la crescente richiesta di servizi in outsourcing, lasciano presumere che il futuro giuridico stia conoscendo una nuova evoluzione, orientata verso uno sviluppo che sposa la logica di mercato, lasciando ampio spazio a figure professionali manageriali, che modificano la natura stessa dell’attività legale.
Cristina Raniolo
Per approfondimenti:
The Rise of Legal Services Outsourcing_ Mary Lacity, Leslie Willcocks and Andrew Burgees
Post suggeriti
Contatti

Le informazioni verranno gestite in ottemperanza al Regolamento EU 2016/679.

isoprince2